Il racconto di Gianluca, una figura importante del nostro team
La famiglia di Alice si è allargata tantissimo in questi anni. Dal primo punto vendita in Via delle Grazie all’ombra di San Pietro, siamo arrivati in posti nuovi ed inaspettati, incontrando tantissimi pizza lovers. Dal 1990 ad oggi abbiamo fatto conoscere la nostra idea di pizza a tanti nuovi clienti, grazie al sorriso e all’allegria dei nostri collaboratori, membri della grande famiglia di Alice. Ma cosa vuol dire per loro far parte del mondo di Alice? Quali sono i loro desideri e aspirazioni? E soprattutto cos’è per loro la Pizza?
È da qui che nasce “A Casa di Alice”. Vogliamo raccontarvi la famiglia di Alice dagli occhi delle persone che la rendono speciale ogni giorno.
Siete pronti ad entrare nella nostra casa?
Le storie di “A Casa di Alice” continuano. Per il nostro terzo incontro, vi presentiamo Gianluca, nostro giovanissimo collaboratore che ci ha raccontato cosa significa per lui lavorare in Alice.
Come ti chiami?
Gianluca.
Quanti anni hai?
24.
Da quanto tempo lavori in Alice?
Circa due anni.
E di cosa ti occupi?
Mi occupo principalmente delle start up in Italia e della formazione dei ragazzi all’estero come Dubai e Philadelphia.
Come sono state le tue esperienze a Dubai e a Philadelphia?
Sono state bellissime esperienze. Lavorando all’estero ho avuto l’opportunità di approcciarmi a tanti cambiamenti, a nuovi tipi di persone, ma anche a nuovi esperimenti con pizze ed ingredienti. È stato molto bello. Da rifare assolutamente!
Che tipo di differenza hai trovato tra l’Italia e questi paesi nei quali hai lavorato?
Ho trovato sicuramente una differenza culturale sul mangiare. Diciamo che noi siamo un paese a parte, abbiamo un rapporto privilegiato con il cibo, quasi religioso. Lo mettiamo sempre al primo posto.
Che lavoro volevi fare da piccolo?
Da piccolo? Da piccolo… volevo fare il medico, poi a 13 anni ho conosciuto un mio amico che mi ha portato nella prima pizzeria. E da lì fino ad oggi non ho mai smesso. Sono 10 anni che faccio questo mestiere!
Se fossi un gusto di pizza quale saresti?
Un crostino.
Perché?
Perché? Diciamo che mi ricorda molto casa e la mia città, Roma. Un po’ come la pizza con la mortadella.
Che cosa piace di più ai tuoi clienti, sia in Italia che all’estero, dell’esperienza del punto vendita di Alice?
Trovare esattamente un punto vendita uguale in qualsiasi punto del mondo è una cosa che all’estero piace moltissimo, oltre che vedere tanti turisti italiani che vengono a mangiare nelle nostre pizzerie. Quello che piace di più è avere la certezza di ritrovare sempre la stessa esperienza in ogni nostro punto vendita, come se ci si trovasse nella pizzeria Alice sotto casa. Da parte nostra è molto bello vedere che piacciono i nostri prodotti, il nostro impasto, i nostri ingredienti.
Qual è il momento della tua giornata lavorativa che preferisci?
Quando iniziamo a lavorare veramente, cioè quando vedo che cominciano ad arrivare tante persone. Preferisco di gran lunga i momenti in cui mi trovo sotto pressione a lavoro, piuttosto che i momenti di preparazione che sono generalmente i più tranquilli della giornata.
3 parole che descrivono la pizza secondo te: aggettivi, verbi, quello che vuoi.
Mmm… tre parole per Alice? Leggera, buona, Alice.